“Diversamente Cinema”: scopriamo il laboratorio dell’ associazione Amami

Articolo a cura di: Noemi Zanella, Angela Maria Antonello
Intervista di: Riccardo Scotto Di Covella, Marianna Stocco

Amami è un’associazione che da più di 30 anni sostiene le persone con disabilità e le loro famiglie, promuovendo iniziative per attività quotidiane di svago e per coinvolgere le persone con difficoltà nella comunità e nella società. Ma la domanda più urgente che tutti i genitori di figli disabili si pongono è: come sarà il futuro dei nostri figli quando noi non ci saremo? Perciò l’impegno di Amami è andato ben oltre.
Il 14 novembre scorso, dopo anni di impegno e di lavoro, è stata inaugurata “Casa Amami”, una struttura integrata nella comunità che ospita persone disabili seguite da personale qualificato. La casa presenta spazi grandi, stanze per laboratori e attività di svago, cucina, mensa e camere da letto organizzate nei vari piani della struttura per permettere sia a coloro che ci abitano sia agli ospiti in visita di poter avere una stanza propria.

Amami ha partecipato al progetto “Diversamente Cinema” offrendo quattro laboratori, due dal titolo: “Spazio e autostima” e due “Inclusione e fratellanza”. I ragazzi sono stati invitati a riflettere, svolgendo delle attività pratiche, sul fatto che essere diversi non è un limite ma un arricchimento. Gli studenti, guidati da Tommaso e Diana, creeranno degli audiovisivi per demolire gli stereotipi legati alla disabilità.
“Tutti abbiamo delle disabilità, solo che alcune sono più visibili di altre. Tutti affrontiamo delle sfide e tutti abbiamo degli ostacoli da superare.”
L’intervista
- Come sta andando il percorso dell’associazione?
l’associazione Amami è nata 30 anni fa e la sua attività è progredita per tappe – Risponde il vicepresidente Attilio Pettenon – In una prima parte si è cercato di informare e sensibilizzare le famiglie sui problemi connessi alla disabilità, che devono coinvolgere la comunità. In una seconda parte ci siamo adoperati perché venissero garantiti i diritti delle persone con disabilità, diritto di compiere delle proprie scelte, di non essere discriminati, diritto all’accessibilità degli spazi, di sentirsi dentro la comunità… Abbiamo attuato una serie di iniziative per coinvolgere queste persone nella società, secondo i valori di inclusione e fratellanza. Nella terza parte abbiamo pensato di creare un tetto, Casa Amami, un punto di riferimento concreto che si sviluppa su tre livelli: uno dedicato alla diversità grave, che necessita di assistenza 24 h su 24 (si tratta di 12 posti che vengono assegnati dall’ULSS); dei mini appartamenti che consentono, quando possibile, una vita autonoma; un terzo livello, che verrà realizzato in futuro, ossia una casa-famiglia che consentirà ad un gruppo di persone con disabilità di vivere assieme. - Le persone ospiti della Casa risentono della situazione attuale di emergenza Covid?
Il Covid per ora non ha influito, non ci sono stati casi di positività. Speriamo di continuare così - La struttura è completata o ci sono ancora opere in corso?
Ci sono 200 mq di laboratorio che dovranno essere ultimati. E’ uno spazio importante che ospiterà attività, manifestazioni ed incontri, favorendo la relazione tra le persone coinvolte - Cosa avete pensato quando vi è stato proposto di partecipare come partner al progetto Diversamente Cinema?
È stato un grande piacere, abbiamo compreso ancora una volta che la scuola è un importante punto di riferimento per la comunità intera e soprattutto, ovviamente, per i ragazzi – afferma Franca Pettenon – Ci è stato chiesto di pensare a delle attività che diventassero dinamiche, perché i valori in cui crediamo venissero veicolati attraverso l’azione in prima persona degli alunni. Abbiamo pensato alla parola diversità e l’abbiamo intesa come una opportunità, una via per far emergere le possibilità di ciascuno, superando gli impedimenti di varia natura che ciascuno di noi può incontrare. - Secondo voi gli alunni hanno colto il vostro messaggio, e cioè che la diversità non è un limite ma una opportunità?
Abbiamo seguito diversi laboratori alla scuola primaria, e uno solo alla secondaria di primo grado. Ci sembra proprio che il messaggio sia arrivato grazie alla modalità operativa. La nostra intenzione era di sensibilizzare alla fratellanza e all’inclusività e bambini e ragazzi si sono mostrati molto interessati - Vi piacerebbe ripetere questa esperienza con altre classi?
Sì, ci piacerebbe moltissimo. Durante le attività a scuola abbiamo colto delle sfumature che ci hanno fornito spunti nuovi, inaspettati. Abbiamo anche ricevuto, non solo dato, e ciò è consolante per creare una società aperta - C’è un progetto in particolare che vi piacerebbe realizzare, qualche altro laboratorio?
Abbiamo in mente il laboratorio di Casa Amami, che a sua volta accoglie progetti come occasione di incontro tra realtà diverse. Nell’incontro si crea una relazione, ed è in questa che si può costruire. Ci piacerebbe, nella collaborazione con la scuola, incontrare tutte le classi, magari nel parco Manin, per poter incontrare i ragazzi disabili e le famiglie. La nostra struttura è privata, non abbiamo ricevuto aiuti dal settore pubblico, che è piuttosto assente perché ha le casse vuote. Realizzeremo la casa-famiglia, Si tratta anche di capire se tutte le persone con disabilità debbano andare a vivere in una struttura diversa da casa propria. Bisogna chiedere ai diretti interessati, accompagnandoli nella scelta nel miglior modo possibile. La stessa cosa succede anche agli anziani, che dovrebbero avere la possibilità di scegliere… In tal senso è auspicabile un cambiamento della sanità nel territorio: pensiamo quanto sia importante per tutti noi poter vivere lo spazio in libertà; lo spazio è importante per tutti noi, e questo lungo periodo dominato dal Covid ce lo sta mostrando con evidenza. Per un disabile non è facile sradicarsi dal luogo abituale, serve una società di persone sensibili per poter fare delle scelte e condividerle con chi le deve accettare.

Articolo realizzato all’interno del laboratorio ValdoTv di “Diversamente Cinema“ dalla classe terza D. IC San Martino di Lupari
complimenti agli organizzatori, agli insegnanti e soprattutto ai ragazzi che hanno partecipato con grande interesse ai laboratori e che hanno saputo interpretare il nostro messaggio. un grazie per questa opportunità