“Diversamente Cinema”: l’incontro con gli Alpini di San Martino di Lupari

Articolo a cura di: Bergamin Federico
Intervista: Rotaru Roxana

Gli Alpini di San Martino di Lupari, tra le tante loro attività, lavorano anche a contatto con i ragazzi della scuola primaria e secondaria, fornendo un aiuto nei progetti inseriti nel calendario scolastico.

Quest’anno sono coinvolti in quattro laboratori del progetto “Diversamente Cinema”. Durante il progetto gli alunni hanno la possibilità di capire cosa significhi essere attivi nella società, e di cogliere le motivazioni e il funzionamento del volontariato.

Due rappresentanti del Gruppo Alpini hanno presentato alle classi coinvolte una sintesi della loro storia passata e una panoramica delle attività svolte oggi in tempo di pace.

Fondato il 19 maggio 2009, il Gruppo Alpini di San Martino di Lupari partecipa ogni anno alle celebrazioni fondamentali per tramandare la memoria storica, sia a livello regionale che nazionale, inoltre promuove una cultura di pace e fratellanza con diverse attività di volontariato nel territorio.

Per esempio, i genitori luparensi ben conoscono e apprezzano il servizio di vigilanza degli Alpini durante le attività dell’Estate Ragazzi del Centro giovanile. Ma le Penne Nere raccolgono anche alimenti per famiglie in difficoltà, oppure allestiscono un banco gastronomico, a scopo benefico, nella sagra della Madonna del Rosario, da loro stessi recuperata dall’oblio.

Nel corso del progetto, con gli esperti Tommaso Ferronato e Diana Mantegazza, sono stati realizzati dei trailer su questi temi: brevi storie condotte secondo i generi commedia, dramma, giallo, fantasy, avventura. In uno di questi lavori trova posto anche il Monumento all’Alpino, situato lungo Viale Europa, che il signor Roberto Nardello illustra a nome del Gruppo:

“La stele è stata progettata e realizzata interamente dai componenti del nostro Gruppo; sono stati scelti dei materiali poveri, per poterla realizzare con il solo nostro impegno economico, nel rispetto di una situazione generale difficile. La roccia verde Alpi rappresenta il nostro colore e le nostre montagne, il cemento armato è simbolo della nostra tenacia e della nostra resistenza, il ferro è il materiale che ha accompagnato gli Alpini in tutte le guerre. La stele rappresenta la “A” di Alpini; simboleggia anche le montagne che hanno visto la nostra storia e che tanto ci sono care e presenta una frattura a ricordo di ciò che le guerre determinano. Si può vedere anche la stilizzazione del nostro cappello alpino.

Sulla base sono stati collocati tre faretti con i colori Verde, Bianco e Rosso a rappresentare la nostra bandiera. Nella targa posta a fianco appare il motto “Non c’è nulla di insuperabile” che caratterizzava l’azione del Battaglione Pinerolo nel 1917 e che rappresenta il nostro spirito, il nostro ottimismo e la nostra volontà nel costruire un futuro migliore.”

L’intervista

  • Cosa vuol dire per Lei essere Alpino?
    Io sono qui in rappresentanza del Gruppo Alpini – esordisce il Sig. Roberto Nardello – seguo il progetto scuola e mi sento rappresentante. Per me significa prima di tutto far parte di un gruppo coeso che opera nel volontariato. Anche a San Martino di Lupari ci sono molte opere di volontariato in corso. L’alpino si sente di far parte di una grande famiglia, ha grande fede, è custode di tradizioni; noi Alpini ricordiamo la Storia insieme con le istituzioni. Abbiamo grande passione per la montagna, amiamo frequentarla.
  • Cambiereste qualcosa?
    Più che cambiare, si potrebbe incentivare. La nostra è una associazione d’Arma in congedo, a San Martino di Lupari, siamo 75 volontari e abbiamo fatto tutti il militare nel Corpo degli Alpini; ma sono 180 quelli che hanno fatto il servizio di leva, quindi potremmo essere molti di più e più siamo, meglio sarebbe.
    Per fare la raccolta alimentare, per esempio, raccogliamo beni di prima necessità che vanno a chi ne ha più bisogno. In questo momento, a causa del Covid collaboriamo con l’amministrazione comunale e la parrocchia. Ci sono luoghi particolarmente sensibili: il mercato, le messe, i luoghi dove si fanno i tamponi; le attività sono tante e alcuni di noi iniziano ad avere una certa età, abbiamo bisogno di giovani.
  • Come vi trovate a collaborare con le scuole?
    Abbiamo iniziato a collaborare con le scuole nel 2011. A causa del Covid, in questo momento, non è possibile fare attività a scuola; l’unico progetto che si riesce a portare avanti è proprio questo, “Diversamente Cinema”.
    Di solito incontriamo i bambini della scuola primaria per parlare di Stato, di Alpini, di simboli della Repubblica, alla scuola media i temi che proponiamo riguardano la Shoah, le Foibe, la Prima guerra mondiale…
  • Cosa pensate del progetto “Diversamente Cinema”?
    Il progetto mi ha personalmente colpito perché prende spunto da temi che riguardano il volontariato e la diversità, affrontati mediante linguaggi che di solito non si usano come il cinema e la multimedialità. Quando noi Alpini ci siamo presentati ai ragazzi, parlando del nostro Gruppo e delle attività che svolgiamo, li abbiamo visti molto attenti.
  • Secondo voi i ragazzi conoscono abbastanza il mondo del volontariato?
    I ragazzi conoscono le iniziative e le attività, però ci vorrebbe una azione maggiore della famiglia. Il volontariato è uno degli elementi fondamentali della società, lo Stato non riesce ad essere così capillare come può essere il volontariato. Voglio precisare che noi non abbiamo contatto con le scuole superiori, dove i giovani maturano la passione del volontariato. Spero che il progetto sensibilizzi sulle iniziative e il mondo del volontariato.
  • C’è un settore della vostra attività che vorreste potenziare?
    Si potrebbero potenziare le attività, ma solo se ci sono più partecipanti nel Gruppo. Quegli Alpini in congedo di cui parlavo prima io li chiamo “dormienti”; andrebbero stimolati perché desiderino tornare attivi nella comunità.
  • C’è un progetto o un’attività in particolare che vi piacerebbe realizzare nelle scuole?
    Probabilmente qualcosa che riguardi la Protezione Civile, che in genere tocchiamo solo marginalmente (a San Martino di Lupari, comunque, c’è la Protezione Civile). Gli Alpini avevano una loro Protezione Civile, nata nel 1976 in occasione del terremoto in Friuli, in seguito si è visto che ciò non era sufficiente e allora lo Stato ha istituito la Protezione Civile nazionale, obbligatoria in tutti i comuni italiani. Ci piacerebbe inoltre trattare di fatti del passato come il disastro della diga del Vajont.
  • Che valore ha per voi il vostro cappello? E’ vero che non vorreste prestarlo mai ad altri?
    Tutti riconoscono il nostro cappello. Noi lo portiamo nei momenti ufficiali, per noi ha un grande valore, è un oggetto molto personale.

Articolo realizzato all’interno del laboratorio ValdoTv di “Diversamente Cinema dalla classe terza D. IC San Martino di Lupari

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